Abbiamo parlato spesso della lenta ma continua decrescita del mercato automotive di questi ultimi anni, dovuta prevalentemente alla pandemia e alla difficoltà di reperire le materie prime. Ma mentre questo mercato cala, quello delle auto connesse si presenta in netta crescita. Nel 2021, rileva l’Osservatorio Connected Car & Mobility del Politecnico di Milano,
il suo giro d’affari è cresciuto del +8%, raggiungendo un valore di 1,92 miliardi di euro, principalmente grazie alle soluzioni per la connected car, che da sole si prendono una fetta pari a 1,28 miliardi di euro (+9% annuo).
Tecnologia… connessa.
Le soluzioni tecnologiche più diffuse che troviamo all’interno delle auto sono i box Gps/Gprs per la localizzazione e la registrazione dei parametri di guida con finalità assicurative (il 54% del totale, +4% rispetto al 2020). La crescita è però trainata principalmente da auto nativamente connesse tramite Sim (il 19% del totale, +10%).
Ci sono anche i sistemi di assistenza al guidatore – come la frenata automatica d’emergenza o il mantenimento del veicolo in corsia – che mettono a segno un +7% (640 milioni di euro).
Domanda in aumento
Già oggi, più della metà (52%) dei consumatori italiani in possesso di auto smart dispone anche di servizi associati alla connettività, soprattutto assistenza stradale in caso di guasto del veicolo (17%), invio di soccorsi in caso di sinistro (15%), manutenzione predittiva per prevenire i guasti (14%) e possibilità di attivare un call center dedicato in caso di bisogno (13%). E tra coloro che hanno intenzione di acquistare un’auto connessa in futuro, ben il 75% è disposto a pagare un prezzo aggiuntivo per funzioni smart.