In Italia non sta crescendo unicamente l’età media della sua popolazione, ma anche il parco circolante. Il che vuol dire maggiore inquinamento e meno sicurezza sulle strade. Secondo il Book 2021 dell’Unrae, l’associazione delle Case estere in Italia, sulle nostre strade circolano 38,8 milioni di vetture, con un’età media cresciuta dai 7,9 anni del 2009 agli 11,8 di oggi. Inoltre, il 26,2%, ossia quasi 10,2 milioni, sono ante Euro 4. In sostanza, oltre un quarto del parco ha più di 15 anni.
QUESTI DATI COME SI TRADUCONO?
Il direttore generale dell’associazione Andrea Cardinali parla di “un invecchiamento progressivo” dei veicoli, dovuto “alle crisi economiche (anni 2008, 2012-2013 e 2020) e alla conseguente debolezza del mercato, con effetti negativi sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. Con questo tasso di rinnovo – aggiunge il manager – servirebbero 26 anni per sostituirlo tutto. Pertanto, sono necessari interventi mirati per accelerare il processo di decarbonizzazione dello stesso e supportare la transizione ecologica”.
BENZINA E DIESEL ANCORA IN TESTA
Il Book evidenzia anche il peso sempre preponderante delle auto tradizionali, nonostante le immatricolazioni si siano dimezzate negli ultimi tre anni: da 852 mila a 437 mila per le auto a benzina e da 763 mila a 323 mila per le diesel. Il relativo parco circolante ammonta a oltre 34,5 milioni di unità, il 90% del totale. Al contrario, le auto alla spina (elettriche e ibride plug-in) sono salite da 17.185 a 136.311, ma, pur raggiungendo il 9,4%, restano indietro rispetto alla media del 20% degli altri quattro maggiori mercati europei e molto lontani dal 26% della Germania, dal 18,6% del Regno Unito e dal 18,3% della Francia.