Mercato dell’auto, gli incentivi non bastano

Luglio 3, 2022

La caduta del mercato automobilistico italiano prosegue inesorabile anche a giugno, nonostante gli incentivi siano andati esauriti per la fascia di veicoli di maggior richiamo per gli automobilisti, ossia quella con emissioni tra 61 e 135 g/km.

La caduta del mercato automobilistico italiano prosegue inesorabile anche a giugno, nonostante gli incentivi siano andati esauriti per la fascia di veicoli di maggior richiamo per gli automobilisti, ossia quella con emissioni tra 61 e 135 g/km.

A giugno, secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, le immatricolazioni sono risultate pari a 127.209 unità, il 15,01% in meno rispetto a un anno fa. Il calo, sostanzialmente simile a quello di maggio (-15,14%), è evidentemente legato a fattori negativi difficilmente risolvibili con le sole agevolazioni, a partire dall’incertezza economica, con le relative conseguenze sulla fiducia dei consumatori e la propensione agli acquisti, per arrivare alla sempre scarsa disponibilità di prodotto.

Tra l’altro, sono sempre più lontani anche i livelli pre-Covid: rispetto a giugno 2019, la flessione è del 26%. Di conseguenza, il consuntivo del primo semestre mostra 684.228 immatricolazioni e una contrazione del 22,69% (il calo sul 2019, invece, supera il 36%).

Stellantis | -13,98%

Gruppo Volkswagen | -24,54%

Renault e Ford | -4,06%

BMW e Daimler | -23,26%

Crescite e diminuzioni in base al tipo di carburante.

A giugno, tutte le alimentazioni sono in territorio negativo, con l’unica eccezione del Gpl.

Le auto a benzina patiscono un calo del 17,7% e scendono dal 30,2% al 29,2% del mercato. Le diesel perdono il 21,5% e passano dal 22,5% al 20,7%. Tra le bifuel le Gpl guadagnano l’1,3%. Quelle a metano perdono il 62,4%. Le vetture elettrificate, le ibride subiscono un declino del 6,3%, con le full hybrid a +9,4% e le mild a -10,9%, ma vedono la loro penetrazione salire dal 27,4 al 29,1%. In calo risultano anche le ibride plug-in: perdono l’1,8% ma salgono, comunque, dal 4,7% al 5,5% della domanda. Ancora una volta è pesante la flessione per le elettriche pure, con un -17,5% ma con una penetrazione in lievissimo aumento dal 4,7% al 4,8%.

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